Famiglia in housing sociale con Progetto Arca

 

Dallo sfratto alla strada, perché non hanno più di che pagare l’affitto. Continua ad aumentare il numero delle famiglie costrette ad abbandonare la propria casa. Nella maggioranza dei casi si tratta di sfratti per morosità incolpevole, dovuta cioè alla perdita del lavoro, alla riduzione dello stipendio o a problemi di salute grave.

Solo nel 2014 le famiglie sfrattate sono state 36mila, quasi 100 al giorno, con il triste primato della Lombardia, dove si sono ritrovate senza casa 6.640 famiglie. Poco meno del 20% del totale nazionale (fonte Viminale 2014).

Chi è costretto a rinunciare a un’abitazione propria vive un trauma che lo disintegra. I bambini, soprattutto.

 

A partire dall’estate scorsa, a Milano e hinterland, abbiamo avviato un programma di housing sociale per offrire accoglienza a famiglie con minori in emergenza abitativa, individuate dai servizi dei Comuni.
“Bisogna evitare che situazioni di fragilità temporanee, legate alla mancanza di un alloggio, si trasformino in disagio ed esclusione sociale permanente”, spiega Mario Brambilla, responsabile del progetto (nella foto).

 Famiglie ospiti a Cinisello

 

Finora hanno ricevuto ospitalità 22 famiglie, con circa 70 minori. "Diamo loro una casa e le solleviamo dal peso di un affitto, per il tempo necessario a superare le difficoltà economiche e a riorganizzare la propria vita".

Sei mesi, più altri sei quando serve, è la durata di questo tipo di accoglienza, che assolve il suo compito quando gli adulti rientrano nel mondo del lavoro, imparano ad avere una più consapevole capacità di risparmio e possono finalmente sostenere la spesa di una casa propria.

Il nostro ruolo è accompagnare la famiglia, un passo alla volta, verso l’autonomia”. Che vuol dire supportarla nella ricerca di un lavoro e aiutarla ad orientarsi sui servizi del territorio; nei casi più difficili, darle un sostegno anche di tipo psicologico. Alla base, c’è sempre un progetto condiviso con l'ospite, che va personalizzato sulla base della sua storia e delle sue necessità.

La casa è il cuore del progetto. L’essere accolti in un appartamento vero anziché in una stanza d’albergo, che è dove finiscono molte delle famiglie sfrattate, permette di mantenersi agganciati ad una vita che sa ancora di normalità. E di ritrovare la spinta per fare progetti sul futuro.

Così Giorgio, carrozziere, per colpa della crisi aveva perso l'officina e poi la casa. Oggi sta risalendo la china e dopo qualche lavoro saltuario, ha un contratto regolare. Il prossimo passo sarà trasferirsi con la famiglia in una casa tutta sua.
Traguardo che sta per essere raggiunto da una mamma, un papà e i loro tre bambini. Saranno i primi ospiti a lasciare l’appartamento di Progetto Arca per andare in una casa assegnata dal Comune in edilizia popolare.
Ce l’hanno fatta. E noi con loro.

 

 

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