La toasteria di Milano dove sentirsi a casa anche lontano da casa

MiCasa, prima toasteria di Milano. In cucina uno staff multietcnico formato da ragazzi richiedenti asilo. "Ci hanno accolto come in famiglia, è qui che vogliamo crescere."

Il giorno in cui Vincenzo e Monika decidono d’inventarsi la prima toasteria di Milano, hanno ben in mente quel che volevano che diventasse: un locale dove poter sostare anche più del tempo di un panino, accogliente per i clienti come per chi ci avrebbe lavorato. Nasce con questo spirito MiCasa che oggi conta due bar toasterie, entrambe all’altezza delle promesse. Varianti di toast per tutti i palati, arredi a misura di bambino, una cucina che offre formazione e opportunità di lavoro a giovani richiedenti asilo di tutte le nazionalità.

Dietro i fornelli incontriamo un team multietnico di cui fanno parte anche sei dei nostri ospiti del Centro SPRAR di via Stella.

Arun e Bambo, arrivati in Italia due anni fa, rispettivamente da Afghanistan e Mali, sono le new entry della squadra di MiCasa. Capirsi in mezzo a questa babele di lingue non sarà un problema? "Tra di noi parliamo quella che conosciamo tutti: l’italiano", risponde Arun.

Qui è come una famiglia”, aggiunge Bambo che ha 19 anni e lo scorso giugno ha preso la licenza media. Il suo tutor e responsabile è Khan, anche lui afgano, anche lui con una storia di migrazione alle spalle. Nel 2012 è arrivato a MiCasa con un tirocinio, col tempo si è guadagnato la stima di tutti e una posizione solida. Oltre a coordinare la cucina, affianca Monika nei colloqui di lavoro.

"I ragazzi entrano a MiCasa attraverso tirocini di inserimento lavorativo che possono durare fino a un anno, se necessario. Il nostro obiettivo è che si concludano con un'assunzione", spiega Monika. “A questi ragazzi dico sempre che l’importante è che siano seri e che abbiano voglia di imparare. La chiave di tutto è la fiducia, finora è stata ricambiata dall’impegno e da grande forza di volontà.”

E quando qualcuno crede in te, anche crescere è più facile. Presto Arun e Bambo saluteranno il nostro Centro SPRAR. Il lavoro li ha aiutati ad acquistare autonomia, il prossimo passo sarà andare a vivere in un appartamento che stanno già cercando insieme. Sanno che non sarà facile, ma sono ottimisti: “Questo è il posto dove vogliamo crescere.”

 

 

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