In coda alla Cucina mobile persone che prima d'ora non avevano mai chiesto aiuto

Da 5 anni Marcella, volontaria, distribuisce pasti sulle strade di Roma. "Toccare con mano il bisogno è un pugno nello stomaco. Chi può dovrebbe sostenere gli altri".

Le piace arrivare un po’ prima dell’inizio del turno sulla Cucina mobile, per far sì che tutto sia pronto al momento della distribuzione dei pasti. Lei è Marcella, ha 67 anni e da 5 è una nostra volontaria: fin dall’inizio ha scelto di aiutarci nei turni serali dell’Unità di strada romana, ora si dedica al servizio diurno di Cucina mobile in piazza di Prima Porta, sulla Cassia.

"Abito qui vicino e quando arrivo trovo già tante persone in attesa. Ormai le conosco tutte, il clima è amichevole e c’è tempo anche per scherzare, come con un signore che mi chiama dottoressa", racconta sorridendo e spiegando che in questo quartiere la maggior parte delle richieste arriva da famiglie con bambini mentre quando era impegnata con l’Unità di strada in via della Conciliazione incontrava più uomini soli oppure coppie.

 Volontaria Marcella Unita di strada Roma

 

Marcella è una persona empatica e solare, dalle mille idee e risorse. La grande passione della sua vita è il teatro: ha lavorato come aiuto regista in una compagnia itinerante, ora che è in pensione organizza corsi gratuiti. Collaborando con la Banca del Tempo - un sistema di scambio di competenze e attività calcolato in ore donate e ricevute - è venuta a conoscenza di Casa Arca dove accogliamo persone senza dimora, e ha deciso di darci una mano.

"Chi può dovrebbe sostenere gli altri" dice con semplicità. "All’inizio è stato scioccante vedere le persone vivere in strada, ho avvertito un senso di colpa rispetto alla mia condizione privilegiata. Poi ho capito quanto era grande il bisogno e ho superato il mio blocco, rendendomi anche conto che aiutare loro aiuta anche me: mi fa sentire utile”.

Attraverso gesti semplici e concreti Marcella ha dato sostegno a tante persone. Come quella volta che ha preso per mano, come una mamma, un diciottenne che in pieno inverno girava solo con maglietta e giubbino, ed è riuscita a fargli indossare un maglione di lana. O quando ha donato del cibo per animali a un uomo che non sapeva cosa dar da mangiare ai suoi cani.

In tanti anni in strada ho visto cambiare la tipologia di chi chiede aiuto: ci sono sempre più persone vestite bene e istruite, insospettabili. Tanti italiani separati, e quanti giovani... ma noi volontari non chiediamo nulla, se qualcuno desidera raccontarci le sue difficoltà, siamo pronti a metterci in ascolto.

 

 

 

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