È sabato e oggi festeggiamo il compleanno di Sandro, ospite di Casa Arca degli Esposti, il condominio sociale che abbiamo inaugurato nel Municipio XIV di Roma. “In verità, il compleanno cadeva di giovedì, ma durante la settimana quasi tutti gli ospiti lavorano”, puntualizza Laura con una certa soddisfazione, mentre posa sulla torta una candelina con il numero 54.
Laura è di casa qui, lavora come educatrice nei nostri progetti di accoglienza residenziale. Al mattino, invece, affianca bambine e bambini con disabilità nelle scuole dell’infanzia.
La scuola e l’housing, i bambini e gli adulti. Ci sono punti d’incontro tra queste professioni?
Molteplici e profondi. L’obiettivo del mio lavoro è accompagnare ogni persona, che sia un bambino di tre anni con disabilità o un adulto di 50 senza dimora, verso la conquista della maggiore autonomia possibile perché possa vivere pienamente nella comunità ed essere protagonista della propria vita. Anche se mi occupo di fragilità, preferisco dire che lavoro con le possibilità.
E quali sono le possibilità?
Le risorse che ognuno di noi possiede, ma che un lungo periodo di vita in strada, ad esempio, può offuscare. Ricordo un ospite di 30 anni che, all’inizio, preferiva dormire sul pavimento con una coperta invece che nel letto della sua camera. Ci sono volute settimane di accompagnamento prima che riuscisse ad abituarsi di nuovo all’idea di abitare in una casa. Oggi vive in autonomia. Una conquista enorme.

L’autonomia è il fine, ma il punto di partenza?
La fiducia in sé stessi, nelle proprie capacità. Quando una persona torna a prendersi cura di sé, si fa la doccia, cucina i pasti, mantiene la casa in ordine e costruisce relazioni positive con gli altri ospiti, allora capiamo che ci sono le basi per costruire tutto il resto: cercare un lavoro, avviare un piano di risparmio e, in alcuni casi, anche riallacciare i rapporti con la famiglia d’origine. Ma il vero punto di partenza è sempre lo stesso: imparare a volersi bene.
Casa Arca degli Esposti, due anni dopo. Ci fai un bilancio?
È molto positivo e siamo davvero soddisfatte. Attualmente, su 12 ospiti accolti, 11 lavorano già e, dall’avvio del progetto, ben tre persone hanno raggiunto l’autonomia grazie alla sicurezza di un impiego stabile che permette loro di coprire le spese quotidiane e di sostenere l’affitto di una nuova casa. Abbiamo più di un motivo, oggi, per festeggiare!