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Sono rimaste in strada le persone più fragili. Quelle che non hanno una casa dove proteggersi dal rischio di contagio, persone dalla salute spesso già compromessa, dal corpo provato da malattie accumulate negli anni che, nell’emergenza in corso, vivono ora un’altra drammatica emergenza: il non avere da mangiare e dove lavarsi per via della chiusura obbligata di mense, docce pubbliche e dei principali servizi di assistenza.

Il nostro presidente Alberto Sinigallia spiega così le nuove misure straordinarie di pronto intervento decise in emergenza per i senzatetto a Milano.

Con precisi turni e senza creare assembramenti, muniti di dispositivi di protezione individuale e rispettando la distanza di un metro, operatori e volontari raccoglieranno i bisogni di chi una casa non ce l’ha e garantiranno la distribuzione di ciò che è necessario per la sopravvivenza.
In particolare, nelle prossime settimane, saranno consegnati: 7.000 mascherine e 7.000 gel disinfettanti per le mani; 2.000 beni igienici tra shampoo secco, pettine e salviettine umidificate; sacchetti alimentari contenenti prodotti confezionati a lunga conservazione che garantiscano colazione, pranzo e cena a chi viene intercettato dai volontari.

Le persone senzatetto spesso hanno un sistema immunitario debole e, per le loro condizioni di vita, nessuna possibilità di difendersi dal rischio di contagio.
A bordo di un camper che attraversa ogni giorno la città, medici e infermieri di Progetto Arca misurano la temperatura corporea con termometri non contact, monitorano eventuali casi con sintomi sospetti e forniscono informazioni sul coronavirus e sulle accortezze da utilizzare per proteggersi.

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