La strada di casa: famiglie più vicine all'integrazione

 

Ritrovarsi senza casa dopo la perdita improvvisa del lavoro, il sopraggiungere di una malattia o la separazione da un coniuge. Una situazione di fragilità temporanea come questa può trasformarsi in disagio ed esclusione sociale permanente quando non si interviene per tempo.

I 65 appartamenti che compongono la rete dell'housing sociale di Progetto Arca sono pensati per offrire risposte diversificate a bisogni abitativi differenti.

Dal cohousing dell'Abbazia di Mirasole ad Opera rivolto a nuclei mamma-bambino senza una rete primaria di sostegno all'ospitalità in residenzialità sociale temporanea per famiglie monoparentali con figli sfrattate per morosità incolpevole o in attesa dell'assegnazione della casa popolare ai progetti di autonomia abitativa che offrono accoglienza in appartamento a nuclei che, pur avendo una discreta capacità reddituale, ancora non riescono ad accedere a soluzioni abitative stabili.

La famiglia viene sollevata dal peso di un mutuo o di un affitto che non riesce a pagare per il tempo sufficiente a stabilizzarsi e a riorganizzare le proprie risorse per ritrovare l'autonomia.

In tutti i casi, l’accoglienza - limitata nel tempo (dai 6 ai 18 mesi), gratuita o con un contributo alle spese proporzionato al livello di autonomia degli ospiti - è integrata ad un più ampio progetto di accompagnamento.
Grazie a colloqui a frequenza variabile in relazione alla complessità della condizione familiare, un'équipe di educatori, psicologi e assistenti sociali segue ogni nucleo nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo definiti nel patto di ospitalità sottoscritto.

Aiutiamo la famiglia ad orientarsi sui servizi del territorio, ad accedere a sussidi e agevolazioni, che spesso non sa di poter ottenere, avviamo con lei un piano di risparmio e la supportiamo nella ricerca di occupazioni lavorative o di occasioni di formazione professionale.

Quattro gli obiettivi definiti nel patto di ospitalità su cui si lavora: indipendenza economica, ambiente e relazioni, rapporto con i minori ed educazione all’uso dei soldi e dei risparmi.
Non solo un salvagente per l'emergenza abitativa, ma un punto di attivazione che mette al primo posto il reinserimento sociale e lavorativo.

 

 

 
 
 

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