Lo scorso 24 marzo un attacco missilistico russo ha colpito il centro di Sumy, città nel nordest dell’Ucraina, danneggiando gravemente una palazzina residenziale di cinque piani e una scuola. Poteva essere una strage, ma fortunatamente è stata scongiurata. Il bilancio è di 94 feriti, tra cui 23 bambini.
Gli studenti sono rimasti illesi perché, al momento dell’attacco, sono stati portati al sicuro in uno dei rifugi antiaerei che stiamo allestendo in 3 istituti scolastici dell’oblast di Sumy.
Attualmente Progetto Arca è presente in dieci oblast del Paese con due progetti di assistenza umanitaria multisettoriale finanziati dall’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) nell’ambito del Programma Emergenza.
Insieme ai partner locali Remar e Hope Ukraine e ad altre Organizzazioni della Società Civile, siamo impegnati a:
- gestire quattro mense sociali attive nelle città di Kiev, Cernivci, Rivne e Irpin;
- avviare un centro di accoglienza per 120 sfollati interni a Irpin;
- ripristinare la fornitura di acqua potabile attraverso l’acquisto di filtri e prodotti di disinfezione nelle città di Voznesens’k (oblast di Mykolaïv) e di Marganec (oblast di Dnipro) dove le centrali idroelettriche e le infrastrutture idriche sono state pesantemente danneggiate a causa dei continui bombardamenti;
- distribuire pacchi alimentari e beni salvavita contro il freddo alla popolazione degli oblast di confine Sumy e Kharkiv, fortemente interessati dal conflitto.
La testimonianza

In Ucraina lavoriamo in una situazione complessa. Gli allarmi antiaerei scandiscono le nostre giornate. Le interruzioni di corrente arrivano all’improvviso, lasciando interi quartieri senza elettricità. Spesso trascorriamo le notti nei rifugi sotterranei, in spazi affollati, con il rumore delle esplosioni in sottofondo.
In questo contesto difficile, il nostro lavoro assume ancora più significato. Le attività che svolgiamo rispondono a bisogni essenziali: allestiamo posti letto per chi non ha casa, gestiamo mense e forniamo pacchi viveri per chi non ha più nulla, consegniamo stufette dove manca il riscaldamento, supportiamo le scuole per permettere ai bambini di continuare a studiare. Sono interventi semplici ma fondamentali per chi vive nell’emergenza quotidiana.
Ogni gesto di gratitudine che riceviamo da persone e istituzioni ci conferma che quello che facciamo serve davvero. È questo che ci spinge ad andare avanti, giorno dopo giorno, anche quando la situazione resta difficile.
Lorenzo, Project Manager