La povertà è sempre più un fenomeno dilagante e trasversale che non possiamo ignorare.
Oggi, in Italia, sono 5,7 milioni le persone che vivono in condizioni di estremo bisogno, ovvero senza le risorse sufficienti per affrontare le spese minime necessarie a condurre una vita accettabile.
Ad esempio, le spese per il cibo, la casa e la salute.
Anche il lavoro non è più una garanzia che mette al riparo dall’indigenza.
Gli ultimi dati Eurostat 2024 ci dicono che più di 1 lavoratore su 10 è a rischio povertà, superando la media europea. Sono i cosiddetti “working poor”: persone che, pur avendo un salario, non riescono a sostenere il costo della vita. Lavoratori indipendenti, part-time, occupati con un impiego a tempo pieno ma anche famiglie con due redditi.
La povertà può colpire chiunque. Anche chi, fino a ieri, aveva una casa e un lavoro sicuro.
Se anche Babbo Natale ha perso tutto
Con la campagna “Quest’anno il Natale sei tu” Progetto Arca sceglie di raccontare la precarietà dell’oggi e l’urgenza di non rimanere spettatori, attraverso una storia che ha come protagonista niente meno che l’eroe di rosso vestito più amato di sempre: Babbo Natale.
Ma davvero un professionista del time e risk management, esperto di processi complessi e ordini su larga scala, che non ha mai mancato una consegna, può finire in miseria?
Ebbene sì, è successo anche a un invincibile come lui.
Rimasto senza lavoro, troppo qualificato e troppo anziano per trovarne un altro, lo vediamo vagare lungo le strade della città, nella notte più magica dell’anno. Sulle spalle, un sacco di juta. Questa volta, però, non contiene regali. Solo coperte e cartoni.