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Camelia, 67 anni, per tre mesi ha dormito in tenda in un parco. Una delle tante domande che verrebbe spontaneo rivolgerle è: “come hai fatto a resistere?”. Poi la ascolti, e capisci quanta forza si nasconde sotto quelle spalle curve.

La storia è di quelle atipiche. È il 2021 quando il proprietario dell’appartamento dove abita da una vita, decide di metterlo in vendita, cambia la serratura alla porta e la chiude fuori di casa. Camelia ha sempre pagato l’affitto ma, senza un contratto, non lo può dimostrare. E sistemazioni alternative non ne trova. A malapena salva un paio di coperte e qualche vestito di ricambio per sé e per il figlio di 40 anni, che ha sempre vissuto con lei. Solitudine e abbandono fanno il resto.

La prima notte dormono sul pianerottolo accanto alla porta di casa, poi in strada ma il freddo è insopportabile: “una volta non sentivo più gambe e braccia”, poi ancora in un deposito abbandonato. Alla fine decidono per la soluzione più estrema: andare con una tenda al Parco delle Cave, periferia Sud Ovest di Milano.

Un giorno le guardie ecologiche scoprono il loro piccolo rifugio e fanno partire la segnalazione. La macchina del Comune si mette subito in moto insieme a Progetto Arca. Mentre il figlio viene a sua volta avvicinato dai servizi sociali, Camelia entra con la sua Tina a Cascina Vita Nova.


Casualità, Cascina Vita Nova si trova proprio nel quartiere Baggio dove lei ha sempre abitato e dove le piacerebbe in futuro rimanere. “Ho tutti i miei punti di riferimento qui, e poi ci siete voi”. “Mi avete salvato”, aggiunge. Ma come le facciamo notare: “Nessuno si salva da solo, ci si salva sempre insieme”.

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